martedì 6 novembre 2012

Recensione: "Le parole del nostro destino" di Beatriz Williams

Titolo: Le parole del nostro destino
Autore: Beatriz Williams
Editore: Nord
Pagine: 464
Prezzo: 17.60€
Data di uscita: 6/09/2012
Amiens, Francia, 1916. Incurante della pioggia battente, una donna è in attesa fuori della cattedrale. Tra i fedeli raccolti in preghiera, c’è il capitano Julian Ashford, l’uomo per cui lei ha sacrificato ogni cosa e che tuttavia non rivedrà mai più. Quando tornerà in trincea, Julian morirà. Ma lei è lì per riscrivere il loro destino. Il nome della donna è Kate… New York, oggi. Incurante del gelo, una donna è in attesa davanti alla porta di Julian Laurence: sebbene sia la vigilia di Natale, deve consegnargli dei documenti urgentissimi. I due si sono conosciuti il giorno precedente, eppure, quando lei entra in casa, lui si comporta come se l’aspettasse da sempre, come se l’amasse da sempre. Ricambiare quell’amore le sarà facile: Julian è uno degli uomini più ricchi e affascinanti di Manhattan, è romantico, appassionato, intenso. Per qualche mese, la vita diventa un sogno da cui non ci si vorrebbe svegliare mai più... Ma poi, dal nulla, spunta un libro: la biografia di Julian Ashford, un prezioso volume corredato di foto e di lettere scritte dal celebre poeta-soldato durante la prima guerra mondiale. La donna non ha dubbi: la calligrafia elegante e ordinata, gli occhi gentili, il volto che s’intravede sotto il berretto sono del suo Julian. E quel libro sta per segnare il loro destino. Il nome della donna è Kate…
Recensione
Quante volte capita di trovare scritto "Un amore che sfida il tempo e lo spazio" sulla copertina o nella trama di un libro? La risposta è: molte. Ma mai come per Le parole del nostro destino risulta essere una frase perfettamente calzante. Sì perchè il romanzo di Beatriz Williams non si dipana unicamente tra due epoche diverse, ma, con un pizzico di paranormale, fa sì che i protagonisti possano realmente viaggiare nel tempo. Adoro questo tipo di storie, mi attraggono come una sorta di richiamo al quale non posso proprio fare a meno di rispondere! Peccato, però, che una bella copertina e una trama favolosa spesso nascondano ben altro. Le parole del nostro destino è un romanzo che avrebbe potuto avere il giusto successo qualche anno fa, anzi, che dico, qualche mese fa. Se, infatti, il suo punto di forza nell'intramontabile tema dell'amore impossibile, bene o male, intriga il lettore e lo incita a proseguire la lettura, è però vero che il romanzo della Williams ha più di un'affinità nei confronti delle ormai famosamente amate od odiate 50 sfumature, anche se in questo caso (e per fortuna) manca la massiccia componente erotica. Non so se si tratti di una somiglianza voluta o semplicemente di una coincidenza ma vi garantisco che leggere un romanzo con la costante sensazione di deja-vu non è mai un bene per il libro in questione. Si ci ritrova, senza volerlo, a fare paragoni e a chiedersi: chi ha copiato chi?
La storia parte con un prologo ambientato nel 1916 che promette risvolti interessanti e instilla curiosità, dopo il quale la narrazione si svolge alternativamente nel passato e soprattutto nel presente dove facciamo la conoscenza dei due protagonisti. Da una parte abbiamo il solito miliardario bellissimo, favoloso, complessato e inspiegabilmente single, dall'altra la giovane di belle speranze che cerca di trovare il suo spazio nel mondo del lavoro e sogna il grande amore. I due si incontrano e la scintilla scatta a prima vista o quasi. A quel punto: limousine, gite romantiche, litigi spassionati e frasi del tipo: "Non capisco come fai ad amare una come me", "Voglio farcela da sola, non ho bisogno di tuoi soldi", "Ti controllo in modo ossessivo ma solo perchè voglio proteggerti" e via di questo passo, letteralmente si sprecano. Diciamo che questa visione dell'uomo ricco, bellissimo e francamente inesistente nel mondo reale dopo un po' perde il suo fascino, soprattutto con la lettura di una James (autrice della 50 sfumature) alle spalle. Con questo non voglio assolutamente sconsigliare Le parole del nostro destino perchè, scevri da fastidiosi paragoni, credo che il romanzo abbia davvero un'ottima storia che potrebbe appassionare gli amanti del genere. Il problema vero è che il libro della Williams parte da un'idea carina e originale ma si concentra in maniera eccessiva nel rapporto sdolcinato tra i due protagonisti perdendo di vista quello che avrebbe potuto dare quel quid in più alla narrazione: l'elemento soprannaturale che, più presente nel finale, non è però sufficiente a risollevare un libro dalle grandi potenzialità sprecate in tante situazioni di già letto che risultano, a lunga andare, pesanti e ripetitive. Peccato!
Consigliato alle romantiche, a chi crede nel destino,e a chi non si stanca mai dell'uomo perfetto e dell'eroe senza macchia pieno di fascino (e di soldi).

Giudizio: ★★

5 commenti:

  1. Oh, mamma. Leggeno la trama mi aspettavo un libro totalmente diverso. Non ho letto le Sfumature, ma non amo molto la storie con miliardari, maniaci del controllo e le brevi citazioni che hai riportato mi fanno capire che questo libro non mi ispira affatto. Passo.
    Ludo.

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  2. NOOOOOO :( facendo un richiamo alle 50 sfumature hai ucciso il mio interesse verso questo libro -.- peccato credevo che avrebbe sviluppato una trama più in linea con libri come "Grande Amore(My name is memory)" peccato... io ho odiato 50 sfumature di grigio QUESTA NE è LA PROVA http://theenchantedboudoir.blogspot.it/2012/07/read-with-me-recensione-cinquanta.html
    Cmq sia grazie per la recensione ;)

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  3. Ho letto entrambi i libri, ed effettivamente il senso di deja vu è ricorrente, così ricorrente che ho fatto effettivamente fatica a finire di leggere Le parole del nostro destino, non lo consiglio a chi ha già letto 50 sfumature di grigio/rosso/nero.

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  4. Io lo sto leggendo e mi piace molto, probabilmente sono la "romantica, che crede nel destino, e che non si stanca mai dell'uomo perfetto e dell'eroe senza macchia pieno di fascino (e di soldi)" che nella realtà non esiste, per questo si leggono questi libri, per poter sognare... 50 Sfumature non l'ho letto e credo non lo leggerò mai.

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  5. Ma dai, che c'entra con 50 sfumature di grigio! adesso un sacco di persone che vedono questo paragone non compreranno il libro, che è tutta un'altra cosa.

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